Nella seduta del 5 agosto 2025, il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 280 dedicata alle cooperative di comunità.
Con questo passo, il Veneto diventa la quindicesima Regione italiana a dotarsi di una normativa specifica per queste esperienze cooperative, riconoscendo formalmente un modello d’impresa già attivo sul territorio e offrendo ora un quadro giuridico certo e strumenti di sostegno.
Il prossimo passo sarà l’attivazione dell’albo regionale delle cooperative di comunità, insieme alla messa a disposizione di fondi dedicati: circa 300 mila euro già stanziati per le annualità 2026 e 2027.
Un modello d’impresa che nasce dal basso
Le cooperative di comunità sono imprese cooperative fondate dai cittadini per rispondere ai bisogni del proprio territorio – economici, sociali, ambientali o culturali – con l’obiettivo di generare benefici collettivi.
Queste realtà si distinguono soprattutto nei contesti più fragili, come aree interne, zone a rischio spopolamento, periferie urbane o territori con scarso accesso a servizi essenziali, dove le logiche di mercato tradizionali faticano a essere sostenibili. Qui la cooperazione diventa uno strumento capace di garantire servizi fondamentali e coesione sociale.
Dal Bellunese a Posina: esperienze che hanno fatto scuola
Pur senza una normativa, alcune cooperative di comunità venete erano già attive e hanno rappresentato un’importante fonte di ispirazione. Nel Bellunese, ad esempio, la cooperativa di comunità di Zoppè di Cadore è diventata un punto di riferimento, mentre a Posina (VI) pochi giorni fa è nata la cooperativa “L’Anguana” per la gestione dell’antico mulino del paese, restaurato anche grazie al contributo della Fondazione Cariverona.